domenica 30 dicembre 2012

Il 2012 dell'Asd Popilbianco tra certezze e prospettive

Si chiude l'anno solare 2012 anche per la scuola calcio Asd Popilbianco con in cassaforte i frutti di un ottimo lavoro di valorizzazione dei propri giovani e nel segno di un crescente numero di consensi.Tutto ciò figlio di un mix di competenza, passione e disponibilità che in un immaginario grafico dell'andamento dei progressi ne mostrerebbe una continua ascesa.
La societa di Via Popilia è un esempio di come anche nel Sud Italia si possa "insegnare" calcio sia dal punto di vista tecnico-tattico che puramente umano con il fair-play in campo e l'organizzazione societaria come capisaldi per programmare gratificazioni sempre in aumento.
Il dirigente Raffaele Pizzino ed il responsabile tecnico Maurizio Guzzo possono contare su uno staff di elevata qualità che parte già dalla segreteria,centro nevralgico di tutti i tesseramenti e delle documentazioni ufficiali e dove Maurizio Ciraulo, tecnico "prestato" a questo ruolo,svolge tali mansioni con grande competenza e disponibilità verso coloro che intendono indirizzare i propri ragazzi presso la scuola calcio e non disdegnando la capacità di pescare,nella veste di talent scout,giovani che accrescano un parco giocatori di già ottime prospettive.
Dal campo, come ogni anno giudice unico, la Popilbianco tira sempre il meglio da ogni giovane preparandolo sin dalla giovane età a ciò che è da considerare più di un semplice insegnamento tecnico.
Chi esce da qui viene dotato di un "bagaglio" di conoscenze tattiche da far invidia alle squadre professionistiche nazionali.
Tutto questo grazie al tecnico degli Allievi Regionali,Giuseppe Verduci,al già citato Guzzo che segue Giovanissimi Regionali ed,insieme a mister De Pasquale,gli Esordienti e per chiudere ai giovani tecnici Pizzino e Longobucco ad educare al calcio Pulcini e Primi Calci.
Ogni squadra, nella rispettiva categoria di competenza, propone un calcio offensivo e spettacolare che è merce rara specie nei settori giovanili di Cosenza e provincia.
Nel 2012 che si va a chiudere l'attaccante Petrone ed il difensore Settembrino sono approdati al settore giovanile del Catanzaro mentre il centrocampista Francesco Rino e la punta esterna Benedetto Morelli sono andati a rinforzare,rispettivamente,la Juniores del Cosenza e la prima squadra del Rende.
Questo però non è che l'inizio.
Il lavoro di programmazione della Popilbianco darà frutti sempre più consistenti, e nei prossimi anni, con le annate dal 1999 al 2001 ci saranno molti appunti da prendere per tutti gli osservatori di zona.


Enrico Mandarino

venerdì 30 novembre 2012

I ragazzi terribili dei campi di periferia



Sono campi polverosi di periferia quelli dove puoi incontrarli.
Quei campi che non hanno il pubblico del grande evento ma che sanno regalare emozioni a chi assiste ad ogni match.Ed è in questi luoghi che ti scontri frontalmente coi sogni e le ambizioni di giovani talenti nostrani, cresciuti con le sapienti ed amorevoli cure dei genitori e dei tecnici che li seguono.
Passando la domenica da Via Popilia non si resterà mai delusi,basterà affacciarsi ad una recinzione per vederli lottare su un pallone, indicare un passaggio,rammaricarsi per un gol sbagliato.
Così quando il pallone viene rilanciato dal portiere avversario Andrea Viola, stopper della Popilbianco classe '96, sa già dove andrà a finire.Fascia di capitano al braccio, conosce a menadito i tempi dell'anticipo e dell'intervento difensivo.Un piccolo Cannavaro che tira una cerniera a protezione della propria difesa, un condottiero che durante l'incontro indossa i panni del Rambo calcistico mettendo a disposizione della squadra le sue abilità.Poco più avanti, nella Terra di Mezzo che è il centrocampo della Popilbianco potrete trovare un altro '96 di nome Mario Iannuzzi. Mille polmoni e tanto cuore per un ragazzo che fa della generosità in campo la sua arma:senza di lui il raccordo tra attacco e difesa sarebbe un sogno.Corre,sgomita,lotta e parte in progressione.Poi ogni tanto tira fuori un arcobaleno da trenta metri che infiamma l'incrocio ed è l'apoteosi.
Qualunque tecnico vorrebbe un giocatore così,uno che abbina chilometri e recuperi in quantità, serpentine e tiro dalla distanza.
Qualche metro più avanti un tridente offensivo che dona notti insonni agli avversari:centralmente Alfredo Trombino,classe '97, centravanti dalle movenze felpate che come un puma ghermisce il pallone e lo lascia solo per accompagnarlo in rete:fondamentali le sue sponde per i compagni di reparto.
Ed è proprio accarezzando le linee laterali che puoi incontrare Danilo Nigro e Mattia Lanzillotta,altri due '96.
Piedi da tenere in cassaforte per come lingotti d'oro per entrambi,dribbling ubriacanti e veroniche per Nigro.
Apparentemente timido e riservato quando entra in campo fa brillare le sue scarpette di cui gli avversari possono ammirarne solo il retro mentre lui li ha già saltati.
E poi c'è il matto, il guascone, el pibe di Piazza Loreto.
Mattia Lanzillotta non è fisicità, lui è sberleffo,finta e controfinta,il poeta scapigliato del pallone.
Un Cassano in miniatura che quando decide di giocare manda gli avversari per terra a cogliere fiorellini di prato.
Poco più distante un altro talento nostrano, di scuola Pro Cosenza:Aldo Gentile, altro talento '96 pane ed una spalmata di dribbling.Baricentro basso, progressione interessante e palla attaccata al piede.Lo conosce bene Emanuele Cortese,estroso tuttofare suo compagno di squadra classe'97.
Da centrocampo in su può svolgere tutti i ruoli tranne il centravanti.Rapace come un avvoltoio è un piccolo killer dell'area di rigore quando viene schierato avanti:sa già dove finirà il pallone.
I sogni di questi ragazzi scorrono come la palla sull'erba,leggeri.
Sperando che il loro futuro sia l'orgoglio del calcio locale.


Enrico Mandarino





lunedì 15 ottobre 2012

Dalla Fincantieri Palermo al Comprensorio Montalto:dieci anni di calcio cosentino tra passato,presente e futuro

Era il 19 Ottobre del 2003 ed il Cosenza Fc si apprestava a disputare, dopo anni di cadetteria, il campionato di serie D,una categoria che non conosceva da decenni.
L'allora sindaco Catizone, spinto dall'entusiasmo della piazza per un progetto di rinascita calcistica che appariva vincente, consegnò alla città bruzia una nuova creatura con Gigi Lentini come capitano.
Dopo aver perso in casa con Rossanese e Vigor Lamezia e pareggiato col Milazzo il pubblico di casa, che aveva risposto con una media di oltre 10000 presenze a partita, attendeva una convincente vittoria contro la Fincantieri Palermo, non certo blasonata quanto le squadre incontrate in B.
L'ennesima sconfitta spazientiva i tifosi che impattavano così con la crudele realtà:il progetto del ds Pitino, che fuggirà da Cosenza nottetempo,faceva acqua da tutte le parti.
Gli anni a venire fino al 2007 non saranno di certo esaltanti per i bruzi: l'anno delle due squadre e del derby con tanto di esultanza di Sossio Aruta, il duplice mandato di Intrieri che culmina con la cessione allo jonico Nucaro il quale pone fine con la sua gestione, al progetto Cosenza Fc/As Cosenza.
Il resto è storia più o meno recente:la cordata ribattezzata "dei tirrenici" varca il Campagnano ed il Rende diventa prima Fortitudo Cosenza e poi,riappropriandosi del marchio storico,Cosenza 1914.
Saranno due campionati all'insegna del condottiero Mimmo "One" Toscano,oggi in B a Terni, il quale assieme al Dg Mirabelli costruisce una squadra schiacciasassi capace di vincere,prima volta nella storia rossoblu',due campionati di fila.
Dopo un buon campionato di Prima Divisione la società finisce nelle stesse mani che l'avevano portata a scomparire nel 2003,e la fine purtroppo è la stessa:la sparizione dal calcio che conta.
La Nuova Cosenza di Guarascio e soci, con il duo Fiore e Leonetti alla guida dell'area tecnica,sfiorerà la promozione al primo colpo incontrando l'ostracismo degli organi federali riguardo ad un ripescaggio meritato sul campo e non meritato da chi non ne aveva titolo.
E' di ieri la sconfitta col Comprensorio Montalto, che brucia ed abbatte ma che da forza ai mai domi tifosi rossoblù.
La speranza di tutti noi tifosi è rivolta non tanto ad una rinascita quanto ad una definitiva e stabile collocazione nel professionismo del calcio:Cosenza ha una vastissima provincia da cui poter attingere per la costruzione di un solido vivaio,serbatoio in termimi economici e di sopravvivenza per una società senza milionari alle spalle.
Si dovrebbe però remare tutti nella stessa direzione, far convergere energie ed eccellenze sportive,imprenditoriali,manageriali nella stessa direzione.E creare una solida struttura di foresteria.
Così squadre come il Montalto,assieme alle altre della provincia, dovrebbero essere,nella loro giusta collocazione dilettantistica, parte del progetto Cosenza.
Si avrebbe più lustro nel fornire giovani di sicuro avvenire al professionismo di un campionato di Lega Pro piuttosto che convergere tutte le forze per vincere "la partita della vita" e poi non assicurarsi un futuro.
Ci sono migliaia di persone pronte a tornare al San Vito ma hanno il cuore lacerato dalle molteplici delusioni, e meriterebbero un futuro più roseo.
Fra due anni si celebrano i 100 anni del Cosenza.Anche se storicamente il calcio a Cosenza ha già superato i 100 anni di vita.
Sarebbe meraviglioso festeggiarli tutto l'anno e per sempre senza mai più dover subire l'onta di una sconfitta con i carneadi del pallone.



Enrico Mandarino

sabato 29 settembre 2012

Il ritorno della Romualdo Montagna

Piazza Riforma è da sempre crocevia di tanti pendolari, siano essi lavoratori o studenti, che dall'hinterland scendono in città attraversando questo popoloso quartiere.
Ed è proprio in questo posto, nel tratto che conduce all'Oasi Francescana figlia di Padre Fedele Bisceglia, che sorge via Romualdo Montagna.
Come tutti i quartieri anche la "Riforma" è luogo di ritrovo di tanti giovani con la stessa passione:quella del calcio.
Passione che contraddistingue Mario Gagliardi, vera e propria istituzione nella zona e persona impegnata a 360 gradi nello sviluppo di molteplici attività sportive e nella condivisione dei valori più alti che le stesse attività mostrano.
Così trasforma un campetto di quartiere in terra in una struttura per calcio a 5 con annessa squadra dal nome appunto, di Romualdo Montagna.
L'idea di Mario raccoglie ben presto proseliti e la società diventa vincente anche sul campo.Diversi infatti i successi nazionali sia nel calcio a 5 che nel calcio femminile,altra grande scommessa vinta dalla famiglia Gagliardi.
Si, proprio una famiglia in cui il figlio Alex collabora attivamente seguendo le orme paterne e,dopo qualche anno di pausa,rilanciando la società in grande stile,con un protagonista cosentino dalle grandi qualità: Higor Fuoco.
Il più grande talento bruzio degli ultimi vent'anni ha sposato il progetto della ambiziosa società in qualità di responsabile tecnico per far ritornare la compagine a recitare un ruolo da protagonista come in passato ed essere al pari fucina di talenti e possibilità di ritrovo per tanti giovani intraprendenti ed appassionati.
L'ex Atletico Madrid ed Inter metterà al servizio dei ragazzi la sua esperienza ed il suo meticoloso lavoro.
Le premesse lasciano ben sperare,bentornata Romualdo Montagna.

venerdì 21 settembre 2012

Un cosentino D.O.C. per i lupi

Francesco Rino è nato per stare in mezzo al campo.
Per lui cosentino D.O.C di Cosenza Vecchia il centrocampo è il ponte di comando di una nave da condurre, come il migliore dei capitani,verso approdi dal profumo vittorioso.Cresciuto con le amorevoli cure dei genitori Pasquale e Carmela, Francesco inizia la sua carriera calcistica nella Pro Cosenza.Non sempre però chi ha un talento in squadra riesce ad accorgersene o a valorizzarlo come merita ed è proprio il destino a far conoscere il giovanissimo Francesco ed il mister Maurizio Ciraulo, tecnico e scopritore di molti talenti nostrani.
L'approdo alla Popilbianco a quel punto è solo questione di tempo e la pazienza del già citato Ciraulo e del mister Maurizio Guzzo consentono al talento in erba di trovare la propria collocazione in mediana, in una cabina di regia che diventa la propria casa.
Impegno e sudore sono le parole d'ordine per chi, anche in giovane età, capisce che il comportamento del ragazzo influisca su quello dell'atleta e così i tanti sacrifici portano Francesco a diventare la guida in campo dei giovani allievi di mister Guzzo.
Diversi gli osservatori a mettere gli occhi su un tale elemento, capace nel calcio moderno di determinare le sorti di una squadra con le sue geometrie:Atalanta, Catanzaro, Vigor Lamezia provano in tutti i modi a strapparlo alla società di Via Popilia.Ma Francesco è di Cosenza e vuole vestire la maglia rossoblu'.
Così in un caldo pomeriggio di fine Agosto,lo porto al campo Macrì.In pochi minuti convince Brunello Trocini, il mister della Juniores silana a farlo salire a bordo.
Il resto è storia recente:Francesco Rino esordisce per pochi minuti a Matera e per lui questo è solo l'inizio di un futuro che passerà dai suoi passaggi filtranti, dai suoi assist, dalle sue punizioni.
Pellegrino,Buffon,Magarò,Volpe e gli altri giovani rossoblù che lo accompagnano in questa avventura saranno il futuro del calcio cosentino.


Enrico Mandarino



Foto:Maurizio Ciraulo

venerdì 25 maggio 2012

Taccuino e passione, intervista al talent-scout Enrico Mandarino


32 anni, cosentino purosangue ed una passione:il calcio.
Oggi abbiamo incontrato Enrico Mandarino, osservatore per conto di alcune società professionistiche.


Buongiorno Enrico,giunti al termine dei campionati professionistici comincia il vostro lavoro nel vivo:
tante partite viste, molte relazioni inviate.Cosa bolle in pentola?

Sicuramente Cosenza offre tanto da vedere e quindi il lavoro, seppur piacevolissimo, non è semplice.
Nel solo hinterland cosentino ci sono circa una decina di ottime scuole calcio ma alla fine della stagione le idee sono abbastanza chiare.E tra i ragazzi visionati ve ne sono alcuni davvero interessanti.

Come nasce e si sviluppa allora questa tua passione?

La passione nasce in me sin da piccolo,seguendo in tv ogni partita trasmessa.Si sviluppa poi sul campo andando a vedere soprattutto la squadra per cui faccio il tifo, il Cosenza, e di conseguenza seguendone i giovani.

E poi?

E poi lo scorso anno decido di mettermi in gioco, ed inizio a collaborare con un'agenzia di procuratori.Inizio a seguire a 360 gradi il calcio giovanile cosentino ed a seguire le partite di diverse scuole calcio.Da quest'anno ho tratto spunti interessanti e stretto rapporti che vanno al di là del rapporto lavorativo.

Che idea ti sei fatto del calcio giovanile a Cosenza?

L'idea che mi sono fatto è che dietro ad ogni talento c'è una famiglia, e soprattutto una scuola calcio che lo segue passo dopo passo.Il lavoro dei tecnici specie coi più giovani è maggiormente di tipo psicologico che tecnico-tattico.
A questo proposito voglio ringraziare pubblicamente mister Maurizio Ciraulo della Popilbianco di Cosenza che oltre ad essere uno dei migliori talent scout di Cosenza è un amico e incarna appieno il modo giusto di come lavorare coi giovani.


Cosenza e provincia hanno sempre sfornato grandi talenti che hanno fatto la fortuna dei club di serie A nonostante la mancanza di una struttura adeguata per la crescita dei ragazzi.Cosa ne pensi?

Questo è un argomento che mi sta molto a cuore.Cosenza ha un potenziale incredibile proprio per la vastità del territorio e se ci fosse una struttura come quella della Reggina, per dirne una, il calcio a Cosenza potrebbe vivere stabilmente nei professionisti lanciando da sè i ragazzi migliori.


E veniamo allora a questi talenti,questi giovani che meglio si sono distinti nei rispettivi campionati Allievi e Giovanissimi.Su chi punterebbe Mandarino?
credimi, sono davvero così tanti che devo citarli per età.Tra i '95 spiccano tre centrocampisti, Rino ed Arnieri della Popilbianco e Ferraro dello Sporting Club Corigliano,Camelia sempre della Popilbianco invece tra gli attaccanti.Sui '96 sempre nella Popilbianco consiglio il bomber Petrone ed il difensore esterno sinistro Settembrino.Sempre dello stesso anno Oliverio della Real Cosenza. Della Pro Cosenza ottimo il tuttofare Cortese,classe '97, abilissimo sia come rifinitore che come punta esterna.Interessante anche l'esterno alto sinistro Aloisi,sempre '97, sempre Popilbianco. Nello Sporting Corigliano e nel Marca a mio parere i migliori '98.La punta Sarli ed il centrocampista Genova per i biancoverdi jonici mentre il playmaker Bottino,l'esterno basso Arcuri e l'esterno offensivo Napolitano per il Marca.

Un augurio allora ai ragazzi ed un sogno nel cassetto per te.

Per i ragazzi l'augurio è di vederli sempre più in alto nel calcio che conta.Ma se ciò non dovesse accadere che vivano sempre questo sport con passione e divertimento, questo è ciò che conta davvero.
Il mio sogno nel cassetto invece è di crescere professionalmente sempre più consapevole del fatto che il lavoro,svolto con passione e professionalità, prima o poi paga.


lunedì 13 febbraio 2012

I giovani talenti della Popilbianco

C'è una realtà che ha il sapore del calcio vero,fatto di emozioni reali e concrete,quelle che hanno il suono del pallone calciato misto a quello della rete che magicamente si gonfia.
Questa realtà porta il nome della Popilbianco, scuola calcio cosentina dove la professionalità e la cura di ogni particolare sono il segreto di risultati in continua crescita.
Un terreno di gioco di nuova generazione fa da palcoscenico a nuove generazioni di talenti di Cosenza e provincia che hanno tutte le doti per farsi notare nel calcio che conta;basta seguire gli Allievi Regionali di mister Guzzo per saggiare le qualità di questi piccoli campioni.
Sotto la regia sapiente del geometrico playmaker Francesco Rino , e con la velocità di Morelli,i gol dell'implacabile bomber Petrone e gli spunti tutti tecnica e qualità di Camelia,ora fermo ai box per infortunio,che la formazione mostra tutta la forza,quella di un fortino difficile da espugnare.
In difesa,sull' out sinistro, il giovane Rocchetti mostra qualità e spinta mentre tra le riserve brilla il rapido Nigro,che saprà presto ritagliarsi il suo spazio.
Come in ogni brillante realtà che si rispetti però anche alla Popilbianco c'è chi sapientemente lavora dietro le quinte,riuscendo a scovare il talento di giovanissimi calciatori ed allo stesso tempo accompagnandoli nella crescita in maniera paterna ed affettuosa;questa persona risponde al nome di Maurizio Ciraulo,tecnico e talent scout di grande umiltà e umanità,che è la marcia in più di questa scuola calcio fiore all'occhiello della città bruzia.

Enrico Mandarino