venerdì 30 novembre 2012

I ragazzi terribili dei campi di periferia



Sono campi polverosi di periferia quelli dove puoi incontrarli.
Quei campi che non hanno il pubblico del grande evento ma che sanno regalare emozioni a chi assiste ad ogni match.Ed è in questi luoghi che ti scontri frontalmente coi sogni e le ambizioni di giovani talenti nostrani, cresciuti con le sapienti ed amorevoli cure dei genitori e dei tecnici che li seguono.
Passando la domenica da Via Popilia non si resterà mai delusi,basterà affacciarsi ad una recinzione per vederli lottare su un pallone, indicare un passaggio,rammaricarsi per un gol sbagliato.
Così quando il pallone viene rilanciato dal portiere avversario Andrea Viola, stopper della Popilbianco classe '96, sa già dove andrà a finire.Fascia di capitano al braccio, conosce a menadito i tempi dell'anticipo e dell'intervento difensivo.Un piccolo Cannavaro che tira una cerniera a protezione della propria difesa, un condottiero che durante l'incontro indossa i panni del Rambo calcistico mettendo a disposizione della squadra le sue abilità.Poco più avanti, nella Terra di Mezzo che è il centrocampo della Popilbianco potrete trovare un altro '96 di nome Mario Iannuzzi. Mille polmoni e tanto cuore per un ragazzo che fa della generosità in campo la sua arma:senza di lui il raccordo tra attacco e difesa sarebbe un sogno.Corre,sgomita,lotta e parte in progressione.Poi ogni tanto tira fuori un arcobaleno da trenta metri che infiamma l'incrocio ed è l'apoteosi.
Qualunque tecnico vorrebbe un giocatore così,uno che abbina chilometri e recuperi in quantità, serpentine e tiro dalla distanza.
Qualche metro più avanti un tridente offensivo che dona notti insonni agli avversari:centralmente Alfredo Trombino,classe '97, centravanti dalle movenze felpate che come un puma ghermisce il pallone e lo lascia solo per accompagnarlo in rete:fondamentali le sue sponde per i compagni di reparto.
Ed è proprio accarezzando le linee laterali che puoi incontrare Danilo Nigro e Mattia Lanzillotta,altri due '96.
Piedi da tenere in cassaforte per come lingotti d'oro per entrambi,dribbling ubriacanti e veroniche per Nigro.
Apparentemente timido e riservato quando entra in campo fa brillare le sue scarpette di cui gli avversari possono ammirarne solo il retro mentre lui li ha già saltati.
E poi c'è il matto, il guascone, el pibe di Piazza Loreto.
Mattia Lanzillotta non è fisicità, lui è sberleffo,finta e controfinta,il poeta scapigliato del pallone.
Un Cassano in miniatura che quando decide di giocare manda gli avversari per terra a cogliere fiorellini di prato.
Poco più distante un altro talento nostrano, di scuola Pro Cosenza:Aldo Gentile, altro talento '96 pane ed una spalmata di dribbling.Baricentro basso, progressione interessante e palla attaccata al piede.Lo conosce bene Emanuele Cortese,estroso tuttofare suo compagno di squadra classe'97.
Da centrocampo in su può svolgere tutti i ruoli tranne il centravanti.Rapace come un avvoltoio è un piccolo killer dell'area di rigore quando viene schierato avanti:sa già dove finirà il pallone.
I sogni di questi ragazzi scorrono come la palla sull'erba,leggeri.
Sperando che il loro futuro sia l'orgoglio del calcio locale.


Enrico Mandarino





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