lunedì 18 marzo 2013

Il modello Ajax-quando il settore giovanile diventa successo

Sembra un trend in piena ascesa quello dei settori giovanili che "nutrono" le prime squadre con i loro migliori prospetti.Trend che pone le sue origini in Olanda, patria del calcio totale degli anni '70 e dell'Ajax di Johan Cruyff. Due squadre, quella dei lancieri e quella nazionale olandese, capace di stravolgere per sempre l'idea di calcio che si aveva all'epoca, con ruoli ben precisi e rigide posizioni da rispettare.
Quel calcio portò, specie alla nazionale, un magro raccolto in fatto di titoli rispetto a quanti ne meritasse e, a parte l'Olanda '88 guidata da Rinus Michels,già negli anni '80 ci fu una profonda inversione di tendenza.
Il ricorrere al settore giovanile fu gradualmente sovrastato, specie in Italia, dalla spasmodica mania di importare stranieri in quantità (seppure col limite di tre per squadra) col rischio di trovare tra di loro qualcuno non proprio all'altezza della situazione.
Ed è proprio il nome di Johan Cruyff che ritorna in maniera veemente come protagonista:da allenatore del Barcellona che con lui vince e convince egli non si accontenta solo di coordinare la prima squadra ma di lasciare un'eredità ben più preziosa e cioè le fondamenta per il futuro del settore giovanile blaugrana.
Un'impronta ovviamente in stile Ajax che in Catalogna viene accuratamente seguita e curata fino ad arrivare agli odierni risultati, con un team in gran parte composto da giocatori della cantera il cui ricambio sembra essere sempre crescente ed infinito.
Il Barcellona così ha posto un definitivo "distinguo" tra la propria filosofia e quella degli odiati rivali blancos del Real Madrid, interessati per lo più invece a comprare i migliori campioni altrove piuttosto che costruirli in casa.
La crisi del calcio italiano da punto di vista economico ha allarmato anche le big del nostro calcio (Juve,Roma e Milan su tutte) che di corsa sono tornate al punto di partenza di tutto ciò ,ad Amsterdam ,per studiare i segreti e l'attuazione pratica di un metodo che da oltre 40 anni non subisce invecchiamenti.
E che nella metà degli anni '90 portò l'Ajax di Van Gaal sul tetto d'Europa con 9 elementi cresciuti nel vivaio.
Un metodo che si basa sull'applicazione del T.I.P.S. (Technique, insight, personality and speed) e cioè tecnica, intuito, personalità e velocità e nell'abituare essenzialmente i giovani a due moduli di gioco:il 3-4-3 fino ai 12 anni ed il 4-3-3 in seguito così da portare i futuri giocatori ad un facile inserimento in prima squadra dove si utilizzerà il medesimo modulo.
La verticalizzazione del gioco e la precisione dei passaggi sono fondamentali, così come la lettura anticipata dei movimenti dei compagni nella fase di possesso e degli avversari in quella di non possesso, aggredendoli con un pressing efficace.
L'applicabilità di questo modello però per poter attecchire e dare i propri frutti ha bisogno di costanza e di tempo ed infatti il Barcellona dopo quasi 20 anni di cura maniacale della cantera ha raggiunto il tetto del Mondo.Solo il tempo ci dirà se tale sistema sarà applicabile ovunque come lo è stato per gli aiacidi e per i catalani.


Enrico Mandarino

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